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A somiglianza del ciclo dell'acqua, le parti in cui è suddiviso il libro seguono lo stesso ritmo: la prima è "la sorgente", una meditazione sull'anima; la seconda è "Il fiume" che, vertendo sull'esistenza, comprende i molteplici aspetti del mondo in cui essa si svolge; la terza è "Il mare", in cui sfocia il fiume della nostra esistenza, con i possibili scenari che attendono l'umanità fra cui, probabile se non ineluttabile, la catastrofe che accompagnerà un radicale mutamento di civiltà. La quarta, infine, è "Il cielo e la terra", con cui si riflette sulle aspirazioni che preparano tale mutamento, prima fra tutte quella a una salvezza, simboleggiata dall'arca. Ma cosa si intende per "salvezza"? Quella fisica dell'umanità e del mondo esteriore con cui ci identifichiamo, o quella spirituale con cui l'uomo, andando al di là di esso e del suo naufragio, consegue il vero senso della sua vita? L'autore ci esorta a guardare alla sorgente interiore, che è in ognuno di noi, e a veder rilucere in essa la stella che ci illumina e ci orienta. È insieme la via della realizzazione individuale e quella dell'impegno in una vera salvezza dell'umanità, perché essa ritrovi l'orientamento perduto.